Sulla copertina di questo disco si vedono due mani dotate di ali scendere dal cielo e imporsi con grazia sulla tastiera di un pianoforte, come se Dio avesse deciso di mettere in musica le proprie sensazioni. Ebbene, senza voler andare sul blasfemo, si può ben dire che quella del grande artista greco sia musica celestiale.
Negli anni giovani della sua lunga carriera, Vangelis si cimenta nientemeno con l'impegnativa descrizione del Paradiso e dell'Inferno. Novello Dante, Vangelis descrive ciò che egli immagina pensando alle infinite altezze divine o alle oscure profondità maligne. Ne esce un lavoro stupefacente, forse uno dei più comunicativi del Maestro, in grado di raggiungere l'ascoltatore con tutta la sua immediatezza.
Scene gloriose, cariche di luce per il Paradiso, la potenza divina si mostra in tutta la sua grandezza, sublime, a tratti persino paurosa, minaccia di travolgerci, ci spaventa ma non ci induce alla fuga, bensì all'ammirazione.
E' notte fonda invece all'Inferno, il buio avvolge i sensi, una quantità di suoni inquietanti giunge alle nostre orecchie, da ogni direzione e da ogni distanza, ci si sente minacciati, osservati e, proprio quando decidiamo che è il caso di allontanarci da un posto tanto pauroso, scopriamo di essere intrappolati, peggio ancora, vediamo e soprattutto sentiamo l'orda infernale farsi avanti e venire verso di noi, per punire l'irriverente intruso e spaventarlo a morte con gli orrori di cui la bolgia pullula.
Si tratta di un'esperienza straordinaria, intervallata da un brano di una delicatezza tutta particolare, dove la sconcertante voce di Jon Anderson (Yes) sale in cattedra e ci accompagna sulle note di Vangelis, cosa che farà successivamente in tanti altri dischi.
In definitiva, Vangelis, con Heaven and Hell, è in uno dei suoi momenti migliori.
Anno di pubblicazione: 1975
Titoli brani:
Ulteriori informazioni su Vangelis
Visita il sito di Jon Anderson
Visita il forum dedicato a Vangelis
mercoledì 21 maggio 2008
HEAVEN AND HELL - Vangelis
Etichette:
Elettronica,
V,
Vangelis
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento