tag:blogger.com,1999:blog-4973783344150391962023-11-15T17:39:44.796+01:00Musica AscoltataRecensioni e commenti sulla musica, sugli album e sui cd ascoltatiEnrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.comBlogger41125tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-48090983655473125822009-08-23T18:56:00.007+02:002009-09-07T22:50:31.101+02:00OCTAVARIUM - Dream TheaterDopo il successo di <a href="http://musica-ascoltata.blogspot.com/2009/08/dream-theater-scenes-from-memory.html", alt="Metropolis II", title="Metropolis II">Metropolis II</a>, i Dream Theater erano entrati in una fase di studio, di ricerca. Si sentiva il bisogno di dirigere le idee verso nuovi lidi ma, ascoltando i lavori successivi, si aveva la netta sensazione che, a fronte di una quantità impressionante di materiale sonoro, non ci fosse altrettanta chiarezza sul modo con cui plasmarlo. <span class="fullpost">Lungi dall'esaurire una vena creativa al contrario sempre prodiga, i Dream Theater davano l'impressione di roteare su se stessi, produttori di una forza energetica devastante ma, per varie ragioni, incapaci di darle una direzione.<br />Octavarium sembra aver finalmente posto fine a questa impasse. Tornando a un sound più vicino a quello dei tempi di “Images and words” e ricco di spunti di floydiana memoria, i Dream Theater prendono finalmente una strada precisa dal punto di vista sonoro e compositivo e, a briglie sciolte, sfornano un disco entusiasmante.<br />Si nota subito un rischiararsi di idee che erano, fino a qualche tempo prima, perse in un grigiore confuso e soffocante. Ora tutto è colore, energia che, a grandi fiotti, fluisce e travolge. Sembra quasi che il quintetto di New York si sia tolto un peso di dosso e abbia finalmente potuto dar sfogo alla propria creatività senza più lacci a condizionarne l'espressione.<br />In particolare c'è la sensazione di una maggior coesione su tutti i fronti, come se i cinque componenti riuscissero a dare il meglio, in una simbiosi pressoché perfetta. I Dream Theater hanno riacquistato coscienza di sé e si sono messi a fare musica più col cuore e meno con la testa. Il risultato è brani più emozionanti e meno cervellotici. Pur sempre con la suprema tecnica che ora però viene messa al servizio della musica, senza più dominare la scena con prepotenza ma limitandosi a deliziare le orecchie di chi ascolta.<br />Dopo i tormenti di <a href="http://musica-ascoltata.blogspot.com/2009/08/dream-theater-train-of-thought.html", alt="Train of thought", title="Train of thought">Train of thought</a>, i Dream Theater, con Octavarium, sembrano aver ritrovato la sicurezza smarrita.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2005<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>The root of all evil</li><br /><li>The answer lies within</li><br /><li>These walls</li><br /><li>I walk beside you</li><br /><li>Panic attack</li><br /><li>Never enough</li><br /><li>Sacrificed sons</li><br /><li>Octavarium</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni sui <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dream_Theater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il sito dei <a href="http://www.dreamtheater.net/", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il fan club italiano ufficiale dei <a href="http://www.italiandreamers.net/", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita lo spazio web dei <a href="http://www.myspace.com/dreamtheater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/5esOFtPNZJI&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/5esOFtPNZJI&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-15385274495515281712009-08-23T18:22:00.005+02:002009-09-04T00:02:58.448+02:00TRAIN OF THOUGHT - Dream TheaterProsegue la marcia dei Dream Theater verso la ricerca di nuove sonorità e di nuove direzioni stilistiche, iniziata nel precedente lavoro <a href="http://musica-ascoltata.blogspot.com/2009/08/dream-theater-six-degrees-of-inner.html", alt="Six degrees of inner turbulence", title="Six degrees of inner turbulence">Six degrees of inner turbulence</a>. La scala di grigi con cui il libretto è stato pubblicato riflette le tinte con cui è stato dipinto questo disco: fosco, ruvido, metallico, probabilmente il più “scuro” di tutti i loro lavori. <span class="fullpost">E` un album impegnativo dal punto di vista della fatica di ascolto poiché aggredisce l'ascoltatore con brani graffianti, a volte brutali.<br />I Dream Theater mostrano il loro lato oscuro e presentano una raccolta di canzoni a muso duro. C'è un malessere di fondo, una sorta di risentimento, di rabbia repressa che loro stessi fanno quasi fatica a trattenere. Quando non ci riescono la musica prende il sopravvento e deraglia. Sembra proprio che Train of thought sia proprio una sorta di momentanea perdita di controllo del quintetto, un treno lanciato in corsa, carico di pensieri, di cattivi pensieri, aggiungerei. Qui non si costruisce nulla, si distrugge, si va alla deriva, i Dream Theater stessi suonano senza sapere esattamente cosa stanno suonando, sono in trance, iniziano un discorso ma ne perdono il filo di lì a poco, poi magari lo riprendono in un momento di lucidità dopo essersi persi nelle loro follie ma non sempre ci riescono.<br />Train of thought è un album che lascia frastornati, mette a disagio, disorienta. I sospetti nati con “Six degrees”, dove si intravedeva una perdita di direzione da parte del gruppo qui prendono consistenza. I Dream Theater si sono persi nei loro meandri strumentali e sembra che non riescano più a venirne fuori, la cosa inquietante è che il labirinto in cui si sono cacciati è tetro e spaventoso e non tutti sono disposti a seguirli fin lì dentro.<br />Chi invece desidera vedere dove andranno a finire deve però stare attento a non perderli di vista perché questa volta i nostri sono animati da oscuri pensieri, non hanno tempo da perdere con nessuno, non vogliono dar retta a nessuno e non si preoccupano che quelli che li ascoltano li capiscano davvero. Questa volta ci sarà da correre per stargli dietro.<center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2003<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>As I Am</li><br /><li>This Dying Soul</li><br /><li>Endless Sacrifice</li><br /><li>Honor Thy Father</li><br /><li>Vacant</li><br /><li>Stream Of Consciousness</li><br /><li>In The Name Of God</li><br /></li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni sui <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dream_Theater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il sito dei <a href="http://www.dreamtheater.net/", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il fan club italiano ufficiale dei <a href="http://www.italiandreamers.net/", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita lo spazio web dei <a href="http://www.myspace.com/dreamtheater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/9HVhQc7foXQ&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/9HVhQc7foXQ&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-29280322731474656742009-08-23T17:22:00.004+02:002009-09-04T00:02:30.559+02:00SIX DEGREES OF INNER TURBULENCE - Dream TheaterNegli ultimi anni si sono criticati alcuni gruppi metal perché diventati un po' troppo "commerciali". Album considerati pietre miliari nella storia del genere vengono seguiti da mediocri lavori che sacrificano un sound ostico ma affascinante per uno più orecchiabile ma scontato.<br />Per i Dream Theater accade invece che vengano criticati <span class="fullpost">per il motivo contrario, cioé esagerano nel cercare a tutti i costi la complessità compositiva, al punto da mettere in difficoltà l'ascoltatore nel seguirli attraverso i loro labirintici cunicoli sonori.<br />C'è da dire che da questo album in poi, i Dream Theater pongono le basi per un'impostazione sonora che verrà mantenuta in tutti i successivi lavori. Si nota infatti come, se da un lato nei primi cinque album in studio era evidente un'evoluzione da un punto di vista stilistico, da ora in avanti lo stile tende a stabilizzarsi. Il gruppo incentra la propria ricerca artistica più sul lato creativo/compositivo, dedicandosi a quello sonoro solo marginalmente, operando qualche ritocco qua e là ma mantenendo una certa coerenza. Ecco allora che prende piede un'impostazione più heavy, più chiassosa, mentre i brani si fanno sempre più prolissi, somigliando a una sorta di arrampicata su scale toniche con velocità impossibili e scambi strumentali al limite dell'umano.<br />In molti sostengono che si sia passato il segno, che si badi più alla fredda tecnica che all'aspetto emozionale dei brani. Chiaramente c'è una componente soggettiva che non si può ignorare, dal canto mio ritengo questo un album poco significativo nel percorso artistico della band, dove emerge più una confusione creativa che una chiara direzione mentale, dove giusto in uno o due brani si fa sentire lo spirito del gruppo e il messaggio che esso intende proporre. Per il resto, i Dream Theater, con Six degrees of inner turbulence non sembrano riuscire a raggiungere l'ascoltatore in modo efficace. Troppo intricato, troppo ermetico, alla fine ciò che rimane è un gran frastuono e poco più.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2002<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br />Disc 1<br /><li>The Glass Prison</li><br /><li>Blind Faith</li><br /><li>Misunderstood</li><br /><li>The Great Debate</li><br /><li>Disappear</li><br />Disc 2<br /><li>Six Degrees of Inner Turbulence</li><br /> a. Overture<br /> b. About to Crash<br /> c. War Inside My Head<br /> d. The Test That Stumped Them All<br /> e. Goodnight Kiss<br /> f. Solitary Shell<br /> g. About to Crash (Reprise)<br /> h. Losing Time/Grand Finale<br /></ol><br />Ulteriori informazioni sui <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dream_Theater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il sito dei <a href="http://www.dreamtheater.net/", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il fan club italiano ufficiale dei <a href="http://www.italiandreamers.net/", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita lo spazio web dei <a href="http://www.myspace.com/dreamtheater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-20466402510379702672009-08-23T16:53:00.004+02:002009-09-04T00:02:05.392+02:00SCENES FROM A MEMORY - Dream TheaterDa molti considerato il loro lavoro migliore, di certo incarna il vero spirito del gruppo, cioé quello della narrazione musicale. Per molti mesi gran parte dei fan si sono lambiccati il cervello nel tentativo di scoprire la complessa trama che sta alle spalle di questo concept, che ben si presta, visto l'intrico della stessa esposizione, a speculazioni di ogni genere. <span class="fullpost"><br />Tuttavia una storia c'è, piuttosto sorprendente anche, che mette in luce la parte più spirituale dei Dream Theater, spiegando un po' il loro punto di vista sulla vita e la morte. La rappresentazione di questo vero e proprio testo teatrale è affidata come sempre alle arzigogolate e geometriche costruzioni del quintetto, la cui caratura tecnica è sempre su livelli spaventosi.<br />La sensazione immediata che si prova nel maneggiare il disco è quella trasmessa da un'opera molto ricercata, su cui si nota una cura del dettaglio a partire dal libretto, fino naturalmente al contenuto del cd. Unica nota stonata, la qualità della registrazione a mio giudizio non proprio eccezionale (sound un po' opaco).<br />Emerge fin dai primi secondi lo stile del concept, quando la voce dello psicoterepeuta ci introduce nel dramma. E' un inizio molto floydiano, dopotutto i Dream Theater piazzano spesso qua e là omaggi ai gruppi che del prog hanno fatto la storia. Ma si tratta solo di poche battute perché poi i cinque ingranano la marcia e partono subito spediti, lasciandosi dietro tutto e tutti per imporre il proprio sound con la consueta autorevolezza.<br />La prima mezz'ora va giù tutta d'un fiato, l'esecuzione si trascina dietro l'ascoltatore in una sorta di scivolo da luna park, lanciati a tutta velocità nello svolgersi del racconto. Giunti in fondo si tira momentaneamente il fiato ma dura poco perché poi si ricomincia, anche se i ritmi si fanno più cadenzati e vari, alternando momenti aggressivi e drammatici ad altri più riflessivi. Fino al gran finale, quando il sipario infine cala.<br />E' un'opera di forte impatto, anche eseguita dal vivo sul palco riesce ad emozionare. Il nuovo arrivato Rudess alle tastiere imprime subito la propria impronta al suono del gruppo, nel quale sembra integrarsi alla perfezione, dopotutto diverrà colonna portante negli anni successivi quando i Dream Theater acquisiranno una conformazione stabile e duratura.<br />In molti concordano sulla considerazione che proprio grazie a "Scenes from a memory" il gruppo abbia avuto la possibilità di uscire da una sorta di tunnel creativo, che rischiava di far perdere loro le (buone) idee sulle quali si basavano i primi, splendidi lavori. Di certo è in questo album che vengono gettate le basi di una impostazione che la band si porterà dietro nel decennio successivo, sulla quale costruirà la propria conformazione definitiva e maturerà le evoluzioni che ogni gruppo progressive cerca.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1999<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Regression</li><br /><li>Overture 1928</li><br /><li>Strange Deja Vu</li><br /><li>Through My Words</li><br /><li>Fatal Tragedy</li><br /><li>Beyond This Life</li><br /><li>Through Her Eyes</li><br /><li>Home</li><br /><li>The Dance of Eternity</li><br /><li>One Last Time</li><br /><li>The Spirit Carries On</li><br /><li>Finally Free</li><br /></li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni sui <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dream_Theater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il sito dei <a href="http://www.dreamtheater.net/", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il fan club italiano ufficiale dei <a href="http://www.italiandreamers.net/", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita lo spazio web dei <a href="http://www.myspace.com/dreamtheater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ZhedP71N9gQ&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/ZhedP71N9gQ&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-6437754892140631462009-06-13T16:02:00.003+02:002009-06-13T16:27:28.069+02:00OCEANIC - VangelisCome suggerito dal titolo della prima traccia, Vangelis ci invita a intraprendere con lui un viaggio intorno al mondo, solcando le acque degli oceani. E con la consueta grazia che contraddistingue la musica del grande artista greco, ci troviamo immersi in paesaggi dove l'azzurro del mare e del cielo spadroneggiano, dove il calore del sole bacia la pelle e dove le coste, <span class="fullpost">luogo in cui acqua e terra si incontrano, disegnano forme e atmosfere che cambiano al cambiare della latitudine. Dalle spiagge spagnole alle isole orientali, dalla barriera corallina alle onde del Pacifico, Oceanic tocca lidi meravigliosi, dipinge atmosfere da sogno, Vangelis sa incantare come solo un maestro del suo calibro può fare.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1996<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Bon voyage</li><br /><li>Sirens' whispering</li><br /><li>Dreams of surf</li><br /><li>Spanish harbour</li><br /><li>Islands of the orient</li><br /><li>Fields of coral</li><br /><li>Aquatic dance</li><br /><li>Memories of blue</li><br /><li>Song of the seas</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vangelis", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Visita il forum dedicato a <a href="http://www.vangelis.fr/", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Visita questo sito amatoriale dedicato a <a href="http://elsew.com/", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Un altro sito amatoriale dedicato a <a href="http://www.vangelismovements.com/", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-84694363074239749922009-06-10T23:23:00.005+02:002009-06-11T00:32:22.105+02:00THE SONGS OF DISTANT EARTH - Mike OldfieldSenza pretese sperimentali, Mike Oldfield propone un disco molto accattivante, fatto di brani orecchiabili e sonorità attraenti. Le tracce si lasciano ascoltare senza fatica, regalando all'ascoltatore quel "sense of wonder" della migliore fantascienza. The songs of distant earth prendono infatti forma dalle idee di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Arthur_C._Clarke", alt="Arthur C. Clarke", target="_blank", title="Arthur C. Clarke">Arthur C. Clarke</a>, uno degli scrittori più noti del genere, Mike Oldfield ne trae <span class="fullpost">ispirazione e si butta in un viaggio fantastico. Atmosfere a metà fra lo scientifico e lo spirituale, fra il tecnologico e il mistico si alternano musicalmente, l'ascoltatore si trova immerso in atmosfere riflessive, contemplative per poi passare a momenti di pura esaltazione.<br />Niente ricerche, niente estremismi, The songs of distant earth non vuole essere altro che un viaggio entusiasmante.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1994<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>In the beginning</li><br /><li>Let there be light</li><br /><li>Supernova</li><br /><li>Magellan</li><br /><li>First landing</li><br /><li>Oceania</li><br /><li>Only time will tell</li><br /><li>Prayer for the Earth</li><br /><li>Lament for Atlantis</li><br /><li>The chamber</li><br /><li>Hibernaculum</li><br /><li>Tubular world</li><br /><li>The Shining Ones</li><br /><li>Crystal clear</li><br /><li>The sunken forest</li><br /><li>Ascension</li><br /><li>A new beginning</li><br /></ol><br />Visita il sito ufficiale di <a href="http://www.tubularbells2009.com/", alt="Mike Oldfield", target="_blank", title="Mike Oldfield">Mike Oldfield</a><br />Visita il fan club italiano di <a href="http://www.mikeoldfield.it/mikeoldfield/index.htm", alt="Mike Oldfield", target="_blank", title="Mike Oldfield">Mike Oldfield</a><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Mike_Oldfield", alt="Mike Oldfield", target="_blank", title="Mike Oldfield">Mike Oldfield</a><br />Visita il sito della fondazione <a href="http://www.clarkefoundation.org/", alt="Arthur C. Clarke", target="_blank", title="Arthur C. Clarke">Arthur C. Clarke</a><br /><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-65176746337075587002009-02-14T23:32:00.006+01:002009-09-04T00:24:45.341+02:00REMEDY LANE - Pain of SalvationOrmai la strada per i Pain of Salvation è tracciata. Il loro stile è riconoscibile, il livello dei loro lavori molto alto, sia sotto l'aspetto artistico che tecnico-espressivo. Il loro pubblico si è "abituato bene" e non è sempre facile mantenere certi standard. Tuttavia il prerequisito principale di una prog band, a prescindere dal genere di appartenenza <span class="fullpost">è quello di sapersi reinventare o per lo meno aggiungere qualcosa a quanto già fatto in passato, senza mai incorrere nel pericolo di ripetersi.<br />In questo disco i Pain of Salvation lavorano "di fino" su quanto di buono avevano fatto nel loro precedente lavoro, riprendendo gran parte dei temi musicali, rilavorandoli, rinnovandoli, donando ad essi nuova linfa. Ne esce un'opera di grande impatto emotivo, in grado di regalare all'ascoltatore momenti forti ed entusiasmanti.<br />Remedy Lane narra di eventi che hanno riguardato la vita personale di Daniel Gildenlow, cosa che ha portato il nostro piccolo genio a comporre brani più intimisti ma anche più viscerali, vibranti, intensi. Ne è uscito un altro ottimo disco, che alza ulteriormente il già elevato livello di eccellenza raggiunto da <a href="http://musica-ascoltata.blogspot.com/2008/09/perfect-element-pt1-pain-of-salvation.html", alt="The Perfect Element", title="The Perfect Element">The Perfect Element</a>. Un risultato che francamente era difficile aspettarsi ma questo è un gruppo che ci ha ormai abituato a sorprenderci.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2002<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Of two beginnings</li><br /><li>Ending theme</li><br /><li>Fandango</li><br /><li>A trace of blood</li><br /><li>This heart of mine (I pledge)</li><br /><li>Undertow</li><br /><li>Rope ends</li><br /><li>Chain sling</li><br /><li>Dryad of the woods</li><br /><li>Remedy lane</li><br /><li>Waking every god</li><br /><li>Second love</li><br /><li>Beyond the pale</li></ol><br />Ulteriori informazioni sui <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pain_Of_Salvation", alt="Pain of Salvation", target="_blank", title="Pain of Salvation">Pain of Salvation</a><br />Visita il sito dei <a href="http://www.painofsalvation.com/enter.htm", alt="Pain of Salvation", target="_blank", title="Pain of Salvation">Pain of Salvation</a><br />Visita il fan club italiano ufficiale dei <a href="http://www.painofsalvation.it/", alt="Pain of Salvation", target="_blank", title="Pain of Salvation">Pain of Salvation</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/-IL6k5QbjAQ&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/-IL6k5QbjAQ&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-58799715028402809892009-01-07T12:54:00.004+01:002009-01-07T13:11:28.795+01:00MEN AND WOMEN - Simply RedQuel che di buono si era ascoltato nell'album di esordio <a href="http://musica-ascoltata.blogspot.com/2008/05/picture-book-simply-red.html", alt="Picture book", title="Picture book">Picture book</a>, viene qui ripreso ed elaborato con un nuovo stile, confermando le doti di una band riuscita sotto tutti i punti di vista, creativo, tecnico e anche commerciale. Tutti i brani contenuti in Men and women sono orecchiabili, divertenti, da ballare o fischiettare e appaganti anche da un punto <span class="fullpost">di vista lirico, dal momento che i testi trattano argomenti interessanti e non banali, a sfondo romantico ma anche sociale.<br />Colpisce l'esecuzione, impeccabile, studiata nei dettagli, i musicisti non si limitano a suonare i pezzi ma li interpretano cercando di dare un tocco personale, aspetto questo che rende i Simply Red un gruppo musicale più raffinato dei tanti altri loro simili. E` proprio questo che li rende una band a tutti gli effetti. L'invadente presenza di un cantante eccezionale come Hucknall rende fatalmente difficile la vita agli altri componenti, i quali infatti finiranno col vivere alla sua ombra. Questo triste destino però ancora non si vede in questo disco, il gruppo è compatto e ogni sua parte dà il meglio di sé, cosa che infatti porta a un ottimo risultato. Lo stesso non si può dire per i lavori seguenti, nei quali la coesione dei Simply Red si perde, portando a un peggioramento della qualità e paradossalmente a un maggior successo di pubblico.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1987<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>The right thing</li><br /><li>Infidelity</li><br /><li>Suffer</li><br /><li>I won't feel bad</li><br /><li>Every time we say goodbye</li><br /><li>Let me have it all</li><br /><li>Love fire</li><br /><li>Move on out</li><br /><li>Shine</li><br /><li>Maybe someday</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni sui <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Simply_Red", alt="Simply Red", target="_blank", title="Simply Red">Simply Red</a><br />Visita il sito dei <a href="http://www.simplyred.com/index.php", alt="Simply Red", target="_blank", title="Simply Red">Simply Red</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/UxehuvxTbc0&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/UxehuvxTbc0&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-87557637873693912112008-12-26T19:25:00.009+01:002008-12-26T19:53:08.342+01:00IN CONCERTO, VOL. 1 e 2 - Fabrizio De André, P.F.M.Quello che può essere considerato uno dei migliori dischi live mai pubblicati è prima di tutto il risultato di un connubio eccezionale, un risultato il cui successo è proprio dovuto al fatto che il pubblico era infine pronto per esso.<br />L'eccezionale profondità lirica di De André infatti trova il suo <span class="fullpost">completamento musicale nel rock progressivo della P.F.M., il quale non si limita ad accompagnare i celebri brani del cantautore genovese ma li sostiene, li amplifica, li proietta in una nuova dimensione, facendo acquistare ad essi un'energia e un impatto travolgenti. Fu la migliore dimostrazione di quanto la musica italiana, quando ben condotta, potesse tranquillamente stare al pari dei mostri sacri che al tempo imperversavano a pieno diritto sulla scena internazionale.<br />Ciò che stupisce più di tutto è la straordinaria compiutezza di questa opera, ancora più considerando il fatto che è stata eseguita su un palco davanti a un vasto pubblico. Il poeta e menestrello, delicato e romantico, che attraverso le casse dell'impianto stereo si introduce in casa nostra quasi in punta di piedi, chiedendo permesso, come avesse paura di disturbare, viene improvvisamente montato in spalla da un gruppo di ragazzacci i quali, dando fiato alle trombe con l'irruenza del rock, scuotono l'ascoltatore, inducendolo a sentire non più solo con le orecchie della mente e del cuore ma anche con quelle delle mani, delle braccia, della pancia, di tutto il corpo.<br />La magia è compiuta: la delicatezza della poesia, la potenza del rock, mischiate in dosi misurate, amalgama perfettamente riuscito, arte allo stato puro.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1979<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Bocca di rosa</li><br /><li>Andrea</li><br /><li>Giugno '73</li><br /><li>Un giudice</li><br /><li>La guerra di Piero</li><br /><li>Il pescatore</li><br /><li>Zirichiltaggia</li><br /><li>La canzone di Marinella</li><br /><li>Volta la carta</li><br /><li>Amico fragile</li><br /><li>Avventura a Durango</li><br /><li>Presentazione</li><br /><li>Sally</li><br /><li>Verranno a chiederti del nostro amore</li><br /><li>Rimini</li><br /><li>Via del campo</li><br /><li>Maria nella bottega del falegname</li><br /><li>Il testamento di Tito</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_De_Andr%C3%A9", alt="Fabrizio de André", title="Fabrizio de André" target="_blank">Fabrizio de André</a><br />Visita il sito <a href="http://www.fondazionedeandre.it/index.html", alt="Fondazione Fabrizio De André", title="Fondazione Fabrizio De André" target="_blank">Fondazione Fabrizio De André</a><br />Visita il sito della <a href="http://www.pfmpfm.it/", alt="P.F.M.", title="P.F.M." target="_blank">Premiata Forneria Marconi</a><br /><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-19193341313829945612008-12-09T23:28:00.003+01:002009-06-13T16:26:52.547+02:00THE CITY - VangelisIl fascino di una metropoli è quello di un essere vivente immenso e dai mille volti. Infiniti stimoli si offrono a chi si sofferma nel contemplarla. Se si ha l'occasione di osservarla con distacco, dall'esterno, senza venirne coinvolti, se ne può carpire l'essenza. Vangelis lo ha fatto, guardando una città in una giornata normale, come si comporta, come cambia <span class="fullpost">col passare delle ore, le luci e le ombre che la illuminano e la oscurano.<br />Utilizzando suoni sintetici ottenuti dagli stessi rumori della metropoli, Vangelis descrive la giornata tipo di questa grande creatura, scrivendo dei pezzi in grado di trasportare chi ascolta nelle strade ancora deserte alle prime luci dell'alba, nell'ordinato andirivieni del mattino lavorativo, fino all'iper attivo centro affaristico, per poi spostarsi verso il sazio relax serale e la seducente notte brillante.<br />Vangelis è geniale nella sua espressività, evocativo e dinamico, malinconico e attraente. Un affresco dei tempi contemporanei, straordinariamente efficace.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1990<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Dawn</li><br /><li>Morning papers</li><br /><li>Nerve centre</li><br /><li>Side streets</li><br /><li>Good to see you</li><br /><li>Twilight</li><br /><li>Red lights</li><br /><li>Procession</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vangelis", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Visita il forum dedicato a <a href="http://www.vangelis.fr/", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Visita questo sito amatoriale dedicato a <a href="http://elsew.com/", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Un altro sito amatoriale dedicato a <a href="http://www.vangelismovements.com/", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br /><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-77820432894911285482008-11-25T23:29:00.004+01:002008-11-26T00:01:37.817+01:00LUNA MATANA - Lucio DallaNel percorso artistico di un musicista, se c'è un reale interesse per la Musica in quanto tale, si arriva prima o poi a cercare nuovi stimoli, nuove idee, nuove direzioni. Se si possiede l'impagabile dono della curiosità, del desiderio di scoprire, non ci si può esimere dalla ricerca del nuovo.<br />Lucio Dalla, da par suo, non fa eccezione. Se da un lato <span class="fullpost">ha saputo sfornare brani dotati di liriche vincenti, dall'altro è anche vero che il suo talento non può limitarsi a restare imbrigliato in sentieri già tracciati e percorsi innumerevoli volte. Viene così fuori la vena sperimentale, quella di chi sa e vuole fare musica davvero, che non si accontenta di mettere insieme due note ed ecco, la canzonetta è bella fatta.<br />Luna Matana è il risultato di un lavoro che va al di là di quanto visto in passato, è evidente lo sforzo compiuto dal cantautore bolognese nella ricerca di nuovi stili, nell'utilizzo di suoni innovativi, nelle strutture raffinate dei brani e nella ricercatezza dei testi. Ne esce un disco che richiede un ascolto più attento di quello che si riserverebbe a uno "normale", le cui peculiarità vengono fuori solo dopo numerosi ascolti.<br />Si può parlare di una maturità artistica di Dalla che però non lascia pensare che si tratti di un punto di arrivo, dell'apice della parabola oltre il quale non si potrà più andare. Al contrario, la sensazione netta è che questa sia addirittura una prova generale, un test per saggiare le vere potenzialità dell'artista, il quale sembra finalmente sciogliere i nodi di una corda che lo teneva imbrigliato e infine partire alla ricerca di nuovi lidi.<br />Insomma, Luna Matana sembra essere l'inizio di un nuovo corso, quello più congeniale a Dalla, quello che davvero fa emergere la sua caratura artistica e che fa capire come questo lavoro sarà il primo di una lunga serie. Ottimo antipasto per un banchetto che si preannuncia lungo e gustoso.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2001<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Chi sarò io</li><br /><li>Siciliano</li><br /><li>La strada e la stella</li><br /><li>Zingaro</li><br /><li>Kamikaze</li><br /><li>Serial killer</li><br /><li>Domenico Sputo</li><br /><li>Baggio Baggio</li><br /><li>Anni luce</li><br /><li>Notte americana</li><br /><li>Agnese Dellecocomere</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Lucio_Dalla", alt="Lucio Dalla", target="_blank", title="Lucio Dalla">Lucio Dalla</a><br />Visita il sito ufficiale di <a href="http://www.luciodalla.it/", alt="Lucio Dalla", target="_blank", title="Lucio Dalla">Lucio Dalla</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/1o25cKfpGqA&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/1o25cKfpGqA&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-45512466728792900492008-11-18T22:52:00.004+01:002008-11-18T23:16:39.131+01:00LOVE SONGS - Elton JohnLa forza di Elton John sta nel saper trovare sempre la via più diretta al cuore di chi ascolta. Non riguarda solo i testi ma anche la musica. Difficile, dopo aver fatto girare un suo disco qualche volta, non trovarsi a fischiettare questo o quel brano.<br />Questa piccola magia riesce grazie all'inesauribile creatività <span class="fullpost">dell'artista inglese, nonché alla notevole preparazione tecnica, sia dal punto di vista dello strumento (il pianoforte) che della voce, grazie alla quale i suoi pezzi hanno quel qualcosa in più che li distingue dalle solite canzoni d'amore prodotte dall'industria discografica.<br />La canzone d'amore infatti non deve necessariamente essere banale. L'argomento è senza dubbio inflazionato, non v'è artista che non si sia sentito in dovere di dire la sua in materia. Tuttavia c'è spazio per chi vuole distinguersi e Elton John è uno che sa farlo.<br />La sua musica è sempre raffinata, come sa bene chiunque abbia tentato di cimentarsi nell'esecuzione, dietro un motivo orecchiabile e apparentemente semplice si nasconde sempre una scelta tecnico-stilistica ricercata, proprio ciò che rende interessanti le sue canzoni.<br />In questa raccolta le "love songs" sono tutte così, facili ma non scontate, la magia è riuscita ancora.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1982<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Blue eyes</li><br /><li>Little Jeannie</li><br /><li>Sartorial eloquence</li><br /><li>Shine on through</li><br /><li>Chloe</li><br /><li>Elton's song</li><br /><li>Tonight</li><br /><li>Song for guy</li><br /><li>Sorry seems to be the hardest word</li><br /><li>Princess</li><br /><li>Chameleon</li><br /><li>Return to paradise</li><br /><li>Never gonna fall in love again</li><br /><li>Strangers</li><br /><li>Someone's final song</li><br /><li>All quiet on the Western front</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Elton_John", alt="Elton John", target="_blank", title="Elton John">Elton John</a><br />Visita il sito ufficiale di <a href="http://web.eltonjohn.com/index.jsp", alt="Elton John", target="_blank", title="Elton John">Elton John</a><br /><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/J2e4NlnLr28&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/J2e4NlnLr28&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-6574473821061409782008-11-15T18:37:00.003+01:002008-11-15T19:29:14.796+01:00PARADISE LOST - SymphonyXQuesta volta mi devo sbilanciare. La situazione lo richiede.<br />Ebbene sì, ci troviamo di fronte al gruppo <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Power_metal", alt="power metal", target="_blank", title="power metal">power metal</a> DEFINITIVO. La potenza del metallo qui trova veramente la sua massima espressione, non si può chiedere di più. L'epica, la lirica, l'energia, unite a una tecnica esecutiva ai limiti del possibile portano i SymphonyX al vertice di questa espressione musicale. <span class="fullpost">Ma è necessario andare ancora oltre. Un gruppo come questo non può rimanere costretto all'interno di una scatola sonora riprodotta da un impianto stereo, per quanto di qualità. E nemmeno il palco di un palazzetto dello sport rende giustizia alla loro arte.<br />Il posto giusto per i SymphonyX, signori, è il teatro dell'opera. Perché questa è la nuova espressione della lirica. I grandi capolavori che i maestri dell'Ottocento mettevano in scena trovano qui la loro discendenza, l'Opera lirica tratteggiata dalle forme espressive più sublimi che il metallo al giorno d'oggi è in grado di offrire.<br />L'heavy metal ha subito una trasformazione nel corso dei suoi ormai lunghi anni di onorata carriera. L'evoluzione che ha subito trova in gruppi come i SymphonyX l'espressione più perfetta. Libero da ogni costrizione di genere, Paradise Lost racchiude in sé un racconto, una storia epica che viene illustrata con una musica adeguata, in cui le contaminazioni "prog" costituiscono la spina dorsale di una struttura granitica ed esplosiva. Ne esce una vera e propria opera lirica, che per essere eseguita a dovere necessita di un'orchestra sinfonica, di un coro e di un corpo di ballo che possa coerentemente rappresentare ciò che chitarra, basso, batteria, tastiere e quell'incredibile prodotto della natura in forma vocale che è il cantante Russell Allen sono in grado di produrre. Ma mi guardo bene dal dare preferenze perché non se ne possono avere per questo quintetto di maestri.<br />Insomma, li abbiamo ascoltati nel nostro soggiorno, li abbiamo applauditi davanti al loro palco, è giunto il momento di alzare un nuovo sipario.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2007<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Oculus ex inferni</li><br /><li>Set the world on fire</li><br /><li>Domination</li><br /><li>Serpent's kiss</li><br /><li>Paradise lost</li><br /><li>Eve of seduction</li><br /><li>The walls of Babylon</li><br /><li>Seven</li><br /><li>The sacrifice</li><br /><li>Revelation (divus pennae ex tragoedia)</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni sui <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Symphony_X", alt="SymphonyX", target="_blank", title="SymphonyX">SymphonyX</a><br />Visita il sito ufficiale dei <a href="http://www.symphonyx.com/", alt="SymphonyX", target="_blank", title="SymphonyX">SymphonyX</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/GUn4jXZko5E&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/GUn4jXZko5E&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-84261000151834362142008-10-06T23:47:00.010+02:002009-09-04T00:43:52.265+02:00BLADE RUNNER - VangelisIl genio creativo di Vangelis raggiunge in questo album uno dei suoi vertici più alti. Uscito con notevole ritardo rispetto alla prima proiezione dell'omonimo film nelle sale cinematografiche, ne accompagna la seconda uscita, quella del director's cut, dando finalmente soddisfazione ai tanti fan che da anni ne chiedevano a gran voce la pubblicazione.<br /><span class="fullpost">Non si può negare che buona parte del successo della pellicola deva esssere attribuita all'azzeccata colonna sonora dell'artista greco che ha saputo cogliere le atmosfere drammatiche, oniriche e cupe dell'ambientazione fantascientifica di <a href="http://film-visti.blogspot.com/2008/10/blade-runner-ridley-scott.html", alt="Blade Runner", title="Blade Runner">Blade Runner</a>. Molte sono le tracce che fanno ormai parte dell'immaginario collettivo, a partire dal celeberrimo “end titles”, la cui forza espressiva comunica tutto il dramma del film, il senso di urgenza, la corsa della fuga dal destino. E poi c'è l'opulenta “main titles”, grandiosa overture, con le famose fiammate che illuminano il tetro cielo di Los Angeles, “Love theme”, romantica e palpitante, “Blade Runner blues”, malinconica e disperata, fino alla struggente “memories of green”, vero capolavoro di Vangelis, dove un pianoforte scordato letteralmente piange note, ricordando un passato fatto di verdi speranze, naufragato però in un nero presente.<br />Si tratta di un disco che va oltre la semplice colonna sonora, poiché non si limita a dare un commento al film ma ne rappresenta parte integrante e come tale vive di vita propria, anche estrapolato dal contesto, ricco di una carica espressiva in grado di renderlo un'opera indipendente di rara bellezza.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1994<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Main titles</li><br /><li>Blush response</li><br /><li>Wait for me</li><br /><li>Rachel's song</li><br /><li>Love theme</li><br /><li>One more kiss, dear</li><br /><li>Blade Runner blues</li><br /><li>Memories of green</li><br /><li>Tales of the future</li><br /><li>Damask Rose</li><br /><li>Blade Runner (end titles)</li><br /><li>Tears in rain</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vangelis", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Visita il forum dedicato a <a href="http://www.vangelis.fr/", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Visita questo sito amatoriale dedicato a <a href="http://elsew.com/", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Un altro sito amatoriale dedicato a <a href="http://www.vangelismovements.com/", alt="Vangelis", target="_blank", title="Vangelis">Vangelis</a><br />Leggi anche la nostra recensione sulla raccolta di racconti "Visioni dal futuro" di <a href="http://libri-letti.blogspot.com/2008/06/visioni-dal-futuro-philip-k-dick.html", alt="Philip K. Dick", title="Philip K. Dick">Philip K. Dick</a><br />Leggi la nostra recensione sul film <a href="http://film-visti.blogspot.com/2008/10/blade-runner-ridley-scott.html", alt="Blade Runner", title="Blade Runner">Blade Runner</a><br /><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-7153149520523117732008-09-17T22:20:00.004+02:002009-09-04T00:45:07.807+02:00THE PERFECT ELEMENT PT.1 - Pain of SalvationI Pain of Salvation hanno ormai raggiunto la piena maturità e la consacrazione in ambito internazionale. A differenza di molti che tendono ad adagiarsi sugli allori, i nostri eroi non si fermano ma proseguono sulla loro strada, lavorando a nuove idee e nuovi progetti. Nasce così The Perfect Element, uno dei lavori più riusciti del gruppo. Tematiche torbide, fatte di<span class="fullpost"> sofferenza, di drammi familiari, della ricerca di una via d'uscita.<br />L'impatto sonoro è a tratti devastante, quel che serve ad esprimere ciò che il gruppo intende raccontare ma anche qui i cambi repentini, i salti di corsia, le piroette strumentali sono disseminate ovunque. La caratura tecnica arriva a vertici in cui pochi si possono confrontare. Questo disco è semplicemente straordinario.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2000<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Used</li><br /><li>In the flesh</li><br /><li>Ashes</li><br /><li>Morning on earth</li><br /><li>Idioglossia</li><br /><li>Her voices</li><br /><li>Dedication</li><br /><li>King of loss</li><br /><li>Reconciliation</li><br /><li>Song for the innocent</li><br /><li>Falling</li><br /><li>The perfect element</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni sui <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pain_Of_Salvation", alt="Pain of salvation", target="_blank", title="Pain of salvation">Pain of salvation</a><br />Visita il sito ufficiale dei <a href="http://www.painofsalvation.com/enter.htm", alt="Pain of salvation", target="_blank", title="Pain of salvation">Pain of salvation</a><br />Visita il fan club italiano ufficiale dei <a href="http://www.painofsalvation.it/", alt="Pain of salvation", target="_blank", title="Pain of salvation">Pain of salvation</a><br /><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/M-5cn4o5oDY&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/M-5cn4o5oDY&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-29178509180688601292008-09-13T15:53:00.006+02:002008-10-18T20:08:35.975+02:00SYSTEMATIC CHAOS - Dream TheaterCon questo album i Dream Theater ritrovano finalmente una vena creativa che nei lavori precedenti andava a singhiozzo. La sensazione è che abbiano una volta per tutte messo da parte certe scelte stilistiche che sembravano non tanto dettate da precise intenzioni artistiche bensì espedienti per dimostrare <span class="fullpost">quanto fossero belli e bravi. Stiamo parlando di un nome che calca le scene da un ventennio e, nonostante qualche cambio di line-up, la caratura tecnica non è mai stata messa in discussione, di conseguenza è inutile insistere con certe dimostrazioni di forza, così come è anche inutile da parte di chi ascolta, perdere ore in inutili discussioni sulla necessità o meno di inserire un certo assolo, di usare un certo tempo, di allungare o accorciare certe partiture.<br />I Dream Theater hanno fatto della tecnica musicale una ragione di vita, quindi chi afferma che i loro pezzi sono troppo tecnici mi lascia quanto meno perplesso. E` logico che lo siano, d'altronde nessuno chiederebbe a Frank Sinatra di limitarsi a suonare uno strumento e smettere di cantare.<br />Detto questo, se è vero che, come in tutti i precedenti, anche in questo album la tecnica la fa da padrona, è anche vero che la stessa è giustamente messa al servizio dello svolgimento dei brani, senza dare l'impressione, come è capitato in passato, di essere un puro esercizio di stile per i motivi detti sopra.<br />Systematic chaos è un album dalle tinte bibliche, direi quasi dantesche, per i temi trattati, di certo ispirati dagli avvenimenti internazionali degli ultimi anni in cui l'America è coinvolta in prima persona. I nostri cercano di dare voce alla loro maniera a una coscienza popolare sempre più stordita di fronte all'odio imperante che permea questa nostra epoca. Ne escono ritratti a tinte fosche, dove non c'è spazio se non per brevi sprazzi di luce, insufficienti a rischiarare una scena che, se proprio non si può definire pessimistica, risulta essere incerta, preoccupante, a tratti disperata.<br />Immagini ben descritte da testi non troppo contorti, in alcuni momenti ruvidi, si riscopre quella vena giustamente drammatico-teatrale, tipica di certi vecchi e ben riusciti lavori. I momenti prettamente strumentali sono come sempre devastanti, in questo album forse più che in tutti quelli passati o per lo meno si arriva molto vicino al punto di “sopraffazione” acustica, acuiti da una registrazione granitica. I suoni sono tutti ben bilanciati, anche se, come accade di frequente, chitarra e batteria vengono messi un po' troppo in risalto (sembra di vedere il buon vecchio Mike mentre picchia come un fabbro sui suoi tamburi trasparenti nel centro del palco, con quel fare da sbruffone scanzonato che, inutile dirlo, ci piace assai), dando la possibilità di gustare per bene gli arzigogoli che i nostri tracciano nell'aria con disarmante facilità. <br />Ripeto però che questo ormai non è più l'aspetto più evidente del gruppo. Sono passati i tempi in cui ci si scambiava i loro dischi dicendo, “senti questi, che manici!”, il tempo della maturità è ormai giunto e non ci resta che goderci il lavoro di un gruppo completo sotto tutti i punti di vista.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2007<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>In the presence of enemies - part I</li><br /><li>Forsaken</li><br /><li>Constant motion</li><br /><li>The dark eternal night</li><br /><li>Repentance</li><br /><li>Prophets of war</li><br /><li>The ministry of lost souls</li><br /><li>In the presence of enemies - part II</li></ol><br />Ulteriori informazioni sui <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dream_Theater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il sito dei <a href="http://www.dreamtheater.net/", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br />Visita il <a href="http://www.italiandreamers.net/", alt="fan club ufficiale italiano", target="_blank", title="fan club ufficiale italiano">fan club ufficiale italiano</a> dei Dream Theater<br />Visita lo spazio web dei <a href="http://www.myspace.com/dreamtheater", alt="Dream Theater", target="_blank", title="Dream Theater">Dream Theater</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/EkF4JD2rO3Q&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/EkF4JD2rO3Q&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-74854558526396398152008-09-03T11:52:00.007+02:002008-10-18T20:06:52.907+02:00CAMERA OSCURA - Hana-bIl panorama musicale italiano ha conosciuto negli ultimi anni un rinnovato periodo di splendore, grazie al fiorire di nuove proposte, fresche di idee e di immagine. Occorre però distinguere fra le vere invenzioni e le semplici operazioni commerciali, a base di gruppi costruiti a tavolino e brani confezionati come panettoni natalizi. <span class="fullpost"><br />Da questo punto di vista gli Hana-b non deludono. A fronte di un'immagine molto moderna e modaiola, propongono un sound in stile britannico, col quale costruiscono pezzi orecchiabili ma non banali, che sanno catturare chi ascolta e comunicare emozioni.<br />A differenza di altri gruppi simili nello stile, gli Hana-b in Camera oscura intendono esporre un pensiero che corre lungo tutto l'album, che non ha niente a che fare con i soliti, noiosi racconti delle pene amorose tipiche di queste band ma che, al contrario, affronta senza paura temi delicati come la maturazione, il distacco dall'adolescenza, il malessere di chi si rende conto che sta crescendo e si sente tremendamente inadeguato. C'è però un elemento che salva queste storie da un puerile lamento inconcludente, cioè una coraggiosa spinta ad affrontare l'avvenire e le sfide che ci si parano innanzi, senza l'incedere di uno spacca-montagne bensì un passo per volta, con la coscienza di chi sa di non essere un superuomo e tuttavia decide di scommettere su se stesso.<br />Questo disco è l'ennesima dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto ricco sia il sottobosco musicale di casa nostra e di come, tanto per cambiare, esso faccia fatica ad emergere, soffocato dai soliti nomi, incapaci ormai di proporre idee altrettanto innovative ma in grado solamente di mantenersi, arroccato in uno sterile edonismo.<br />Non resta quindi che incoraggiare chi tenta di uscire dal coro per proporre al pubblico nuovi stimoli e punti di vista. Gli stessi stimoli che proprio il pubblico fatica a ritrovare. Come si vede, però, il materiale c'è, va riscoperto il desiderio di andarlo nuovamente a cercare.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2005<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Oggi resto in casa</li><br /><li>La stanza</li><br /><li>Rivoluzione innocua</li><br /><li>In vortice</li><br /><li>Avvolto(i) di cera</li><br /><li>Nervi</li><br /><li>Niente più</li><br /><li>Eleanor Rigby</li><br /><li>Autoemozionalità</li><br /><li>Non sanguinare mai più</li><br /><li>Spicco il volo</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni sugli <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Hana-b", alt="Hana-b", target="_blank", title="Hana-b">Hana-b</a><br />Visita il sito degli <a href="http://www.hana-b.it/", alt="Hana-b", target="_blank", title="Hana-b">Hana-b</a><br />Visita lo spazio web degli <a href="http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendID=82839933", alt="Hana-b", target="_blank", title="Hana-b">Hana-b</a><br />Leggi questa intervista a Fabrizio Vitale, voce degli <a href="http://www.patriziolongo.com/volti-nuovi/548/intervista-a-fabrizio-vitale-degli-hana-b", alt="Hana-b", target="_blank", title="Hana-b">Hana-b</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ddv1PiaTE7Y&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/ddv1PiaTE7Y&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-7615295546463562022008-08-23T01:11:00.008+02:002008-10-18T20:05:37.424+02:00VOGLIO PROPRIO ESAGERARE - Vasco RossiAl di là di tutto quello che si è detto e scritto su questo artista, restano tre decenni di successi che poggiano su basi solidissime. Anche coloro che non hanno mai potuto soffrire Vasco Rossi per i suoi atteggiamenti, le sue esagerazioni e anche per ciò che dice nelle sue canzoni, non possono negare l'evidenza. Non si può infatti ottenere un seguito numeroso <span class="fullpost">come il suo per così tanto tempo grazie a qualche canzonetta ben riuscita e un paio di concerti coinvolgenti.<br />La verità è che abbiamo a che fare con un artista completo, dotato di una voce inconfondibile, capace di costruire un rapporto col proprio pubblico che, ne sono certo, molti gli invidiano ma che, soprattutto, scrive canzoni in grado di raggiungere coloro che le ascoltano toccando le corde più sensibili. E lo fa senza consumarsi in testi che parlano dei massimi sistemi, Vasco racconta storie semplici, quotidiane, parla dei propri sogni e del proprio disagio, quello di una generazione che vorrebbe esprimersi ma non riesce a farlo, che ripudia le regole imposte da una società bacchettona e intransigente perché non vi si identifica ma allo stesso non riesce a combatterla e la subisce. Da qui quel senso di frustrazione, di insoddisfazione che però non scade nel drammatico ma mantiene quel sapore dolce amaro tipico della migliore tradizione nostrana.<br />Voglio proprio esagerare è una vecchia raccolta di brani, relativi al primo decennio di attività, forse quello più significativo da un punto di vista artistico, quello che lo vede in netta contrapposizione con il mondo in cui vive, lo stesso che oggi ha finito col metabolizzarlo. Vasco Rossi non è più un fastidioso e antipatico personaggio, è un famoso cantautore che riempe gli stadi e vende dischi a quintali perché fa belle canzoni. Ma sono proprio queste canzoni che rimangono e rimarranno, il loro messaggio, le emozioni che trasmettono ormai ci sono e, come tutte le opere d'arte, continueranno ad esserci per chi saprà ascoltare.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1993<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol>Disco 1<li>Albachiara (Live)</li><br /><li>(Per quello che ho da fare) Faccio il militare</li><br /><li>Colpa d'Alfredo (Live)</li><br /><li>Ciao</li><br /><li>Vita spericolata</li><br /><li>Ridere di te</li><br /><li>Bollicine</li><br /><li>Splendida giornata</li><br /><li>Dormi dormi</li><br /><li>Brava</li><br /></ol><br /><ol>Disco 2<li>Vado Al Massimo</li><br /><li>Non L'Hai Mica Capito</li><br /><li>Non L'Hai Mica Capito</li><br /><li>Cosa C'è</li><br /><li>Una Nuova Canzone Per Lei</li><br /><li>Deviazioni</li><br /><li>Ogni Volta</li><br /><li>C'è Chi Dice No</li><br /><li>Mi Piaci Perchè</li><br /><li>Voglio Andare Al Mare</li><br /><li>Amore Aiuto</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Vasco_Rossi", alt="Vasco Rossi", target="_blank", title="Vasco Rossi">Vasco Rossi</a><br />Visita il sito ufficiale di <a href="http://www.vascorossi.net/", alt="Vasco Rossi", target="_blank", title="Vasco Rossi">Vasco Rossi</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/gv45-fP-e4Y&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/gv45-fP-e4Y&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-60434921818966464002008-08-14T23:46:00.003+02:002008-10-18T20:04:58.717+02:00LA MIA GENERAZIONE HA PERSO - Giorgio GaberQuanta amarezza in questo album. A partire dalla copertina, in cui campeggia il volto di un artista disilluso, che tenta anche di abbozzare un sorriso ironico, quello che forse lo caratterizza maggiormente ma che ormai egli stesso fa fatica a trovare.<br />Gaber denuncia la sconfitta di una generazione che non è riuscita <span class="fullpost">a conquistare ciò per cui ha lottato. E lo fa con un'ironia pungente, con un sarcasmo tagliente, spietato, che non nasce dalla semplice delusione della sconfitta bensì dal modo con cui essa è maturata. La generazione di Gaber non ha perso con onore, semplicemente si è spenta, soffocata dalla propria stessa inettitudine e lui, come è logico, non può che puntare il dito, denunciarlo, costringere il malessere latente che ne è nato a venire allo scoperto, come un'infezione, un pus.<br />Si può sorridere ascoltando Gaber ma si prova anche un certo disagio quando si scopre che, di quella generazione, si faceva parte e si è fatta la stessa fine di tutti gli altri.<br />Cosa resta di tanta amarezza? Un incolmabile senso di perdita, un rimpianto sconfortante? Forse. Ma perché allora, anche nel momento più malinconico, il grande artista conserva sempre quella traccia dell'antico combattente, quel guizzo che, anche solo per un istante, giunge come un cambio di passo? Si ha la sensazione che tanto cinismo in realtà sia più una maschera, un riparo per proteggersi dalla sofferenza e che basterebbe anche solo un cenno per togliersi di dosso i panni dello sconfitto.<br />La mia generazione ha perso non è una semplice raccolta di canzoni. E` la testimonianza, si potrebbe dire quasi il lascito, l'eredità di un grande artista, del suo pensiero, della sua intelligenza quale è stato Giorgio Gaber.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2001<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Si può</li><br /><li>Verso il terzo millennio</li><br /><li>Il conformista</li><br /><li>Quando sarò capace d'amare</li><br /><li>La razza in estinzione</li><br /><li>Canzone dell'appartenenza</li><br /><li>Il potere dei più buoni</li><br /><li>Un uomo e una donna</li><br /><li>Destra - sinistra</li><br /><li>Il desiderio</li><br /><li>L'obeso</li><br /><li>Qualcuno era comunista</li><br /></ol><br />Visita il sito della fondazione <a href="http://www.giorgiogaber.it/default.htm", alt="Giorgio Gaber", target="_blank", title="Giorgio Gaber">Giorgio Gaber</a><br />Visita un sito di appassionati di <a href="http://www.giorgiogaber.org/", alt="Giorgio Gaber", target="_blank", title="Giorgio Gaber">Giorgio Gaber</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Y5eJDLyAtOs&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/Y5eJDLyAtOs&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-34420476883729560602008-08-13T00:23:00.008+02:002008-10-18T20:04:24.766+02:00SOUNDTRACK 96 06 - ElisaQuesto è un ottimo esempio di quello che io considero il rock “al femminile”. Non intendo certo assegnare una nuova definizione musicale né tanto meno annunciare la nascita di un genere. Si tratta di una sensazione del tutto personale, che nasce dall'ascolto di un'esecuzione strumentale di impronta rock, quindi dinamica, aggressiva, unita <span class="fullpost">a un timbro di voce molto delicato, a tratti angelico. Un mix rafforzato ancor più dalle liriche, decise, passionali, romantiche.<br />La musica di Elisa non richiama alla mente la forza della roccia granitica che si erge a difesa dei valori in cui crede, piuttosto quella dell'albero sottile che si piega sotto la forza del vento ma resiste ben saldo sul terreno. E` lo sguardo fermo del coraggioso, i denti stretti di chi trattiene le lacrime, l'urlo di gioia di chi ha vinto. Non è necessario esser grandi e grossi per esser forti. Una carezza può esser pesante quanto un pugno, un sussurro assordante quanto un grido.<br />Soundtrack è un concentrato di emozioni, pezzi orecchiabili, leggeri, si alternano a momenti toccanti, che meritano un ascolto più attento. Il meglio dell'artista, almeno fino a oggi.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2006<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Stay</li><br /><li>Gli ostacoli del cuore</li><br /><li>Broken</li><br /><li>Swan</li><br /><li>Labirinth</li><br /><li>Together</li><br /><li>Gift</li><br /><li>Almeno tu nell’universo</li><br /><li>Heaven Out of Hell</li><br /><li>Dancing</li><br /><li>Una poesia anche per te</li><br /><li>A feast for me</li><br /><li>Sleeping in your hand</li><br /><li>Luce (Tramonti a nord est)</li><br /><li>Rainbow</li><br /><li>Eppure Sentire (un senso di te)</li><br /><li>Qualcosa che non c’è</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Elisa_(cantante)", alt="Elisa", target="_blank", title="Elisa">Elisa</a><br />Visita il sito di <a href="http://www.elisaweb.net/", alt="Elisa", target="_blank", title="Elisa">Elisa</a><br />Visita il suo sito <a href="http://www.elisatoffoli.com/", alt="Elisa", target="_blank", title="Elisa">internazionale</a><br />Visita il suo <a href="http://www.elisafunclub.it", alt="fan club ufficiale Elisa", target="_blank", title="fan club ufficiale Elisa">fan club ufficiale</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/3h-S1pLrjdk&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/3h-S1pLrjdk&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-14403026984484291552008-07-05T12:26:00.008+02:002008-10-18T20:03:46.406+02:00NON TI SCORDAR MAI DI ME - Giusy FerreriNon ti Scordar mai di me di Giusy Ferreri è un operazione commerciale un po' furbetta, ma sicuramente riuscita.<br />L'arrangiamento del brano, scritto da Tiziano Ferro, richiama in maniera non troppo velata i successi della britannica <span class="fullpost">Amy Winehouse. Lo stesso testo, che sicuramente non brilla per originalità, si pone come unico obiettivo quello di entrare e restare nella testa degli ascoltatori, come un buon tormentone deve fare.<br />Ma la voce di Giusy, seconda classificata alla prima edizione italiana di <a href="http://www.xfactor.rai.it/R2_HPprogramma/0,,1067131,00.html", alt="Xfactor", target="_blank", title="Xfactor">Xfactor</a>, è potente e particolare e rende il brano affascinante e piacevole, non noioso anche dopo innumerevoli ascolti.<br />Rimane la voglia e la curiosità di sentire ancora la voce di Giusy alla prese, possibilmente, con brani più corposi e meno banali.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione: </strong>2008<br /><br />Visita lo spazio web di <a href="http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendID=181849001", alt="Giusy Ferreri", title="Giusy Ferreri", target="_blank">Giusy Ferreri</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/NsJ1uPPHwcg&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/NsJ1uPPHwcg&hl=en&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-6361858720974382362008-07-01T22:23:00.007+02:002008-10-18T20:02:33.131+02:00SECOND TOUGHEST IN THE INFANTS - UnderworldIl mondo sotterraneo è quello in cui gli Underworld vogliono portarci. Non si riferiscono tanto a uno spazio fisico quanto mentale, quello che c'è a cavallo fra il sogno e la realtà, quel mix dove non si capisce quanto di vero si stia vivendo e quanto invece sia frutto della nostra immaginazione.<br />La musica degli Underworld conduce all'oblio di se stessi, a uno stato <span class="fullpost">di abbandono, provocato dal ritmo veloce, dal riff ossessivo, dal motivo cantilenante, che intorpidisce i sensi. Quando il distacco dalla realtà si compie, ecco che accediamo al mondo alternativo, gli Underworld ne sono i custodi, sono loro che aprono la porta.<br />Second toughest in the infants è probabilmente l'album della maturità, nel quale tra l'altro verrà inserito, in una seconda pubblicazione, un disco aggiuntivo sul quale sono presenti altre due tracce (almeno nell'edizione italiana) fra le quali la famosa “Born slippy/Nuxx” che li ha portati al successo mondiale.<br />Musica ricca, curata nel dettaglio, mai banale, che si esprime spesso in lunghe tracce di chiara ispirazione “progressive”. Un disco interessante, divertente da ascoltare anche ad alto volume (vicini permettendo).<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 1996<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Juanita/Kiteless/To dream of love</li><br /><li>Banstyle/Sappys curry</li><br /><li>Confusion the waitress</li><br /><li>Rowla</li><br /><li>Pearls girl</li><br /><li>Air towel</li><br /><li>Blueski</li><br /><li>Stagger</li><br /><li>Born slippy (nuxx)</li><br /><li>Rez</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni sugli <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Underworld_%28gruppo_musicale%29", alt="Underworld", target="_blank", title="Underworld">Underworld</a><br />Visita lo spazio web degli <a href="http://www.myspace.com/underworld", alt="Underworld", target="_blank", title="Underworld">Underworld</a><br />Visita il sito degli <a href="http://www.underworldlive.com/home.html", alt="Underworld", target="_blank", title="Underworld">Underworld</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/K7Pts7AljZQ&hl=en&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/K7Pts7AljZQ&hl=en&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-15042513677421678662008-06-29T23:48:00.004+02:002008-10-18T20:01:49.141+02:00STUDIO COLLECTION LE ORIGINI - Pino DanieleC'è la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Napoli", alt="Napoli", target="_blank", title="Napoli">Napoli</a> della Tarantella, di Totò, della pizza e di tutti quei luoghi comuni che conosciamo. In effetti ogni città, ogni luogo sulla terra viene visto dall'esterno attraverso certi stereotipi che, nonostante tutto, resistono al tempo. Poi però, puntualmente, quando si ha l'occasione di approfondire di persona o parlando con qualcuno che <span class="fullpost">in quel posto ci vive, viene fuori qualcosa di diverso, dove, sì è vero, c'è anche la pizza e la Tarantella ma sono solo la punta dell'iceberg, la parte più evidente. Sotto c'è molto di più. Anche di più bello ma pure di più brutto.<br />E` questo che Pino Daniele sembra volerci dire nei suoi brani. Pino canta spesso in dialetto o misto con l'italiano e apparentemente sembra anche lui finire vittima dei cliché di cui si è detto. Ma basta ascoltare la sua musica per capire subito che la sua è un'altra direzione. Il blues si adatta alla grande alla sua città.<br />In questa Studio collection, nel libretto, c'è una foto in cui si vede Napoli attraverso la finestra di qualcuno che guarda di sotto. Si affaccia su una strada, con tante automobili, il traffico cittadino, l'insegna di una tavola calda, i bus, i balconi degli altri palazzi. Questa è la Napoli di cui Pino ci parla, fatta di gente che si muove, che lavora, che vive i suoi problemi, che insegue le proprie speranze.<br />Pino Daniele ama la propria città, tanto da soffrirne, si arrabbia, si dispera, agita i pugni e sospira. Egli ci parla di una speranza, di quando un giorno, le cose per Napoli cambieranno. Purtroppo quel giorno non è oggi, forse sarà domani o chissà.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione:</strong> 2000<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Quanno chiove</li><br /><li>'Na tazzulella 'e cafè</li><br /><li>Je so' pazzo</li><br /><li>A me me piace 'o blues</li><br /><li>Napule è</li><br /><li>Terra mia</li><br /><li>Che calore</li><br /><li>Cammina cammina</li><br /><li>Chi po dicere</li><br /><li>Jé sto' vicino a te</li><br /><li>Basta na jurnata e sole</li><br /><li>Ue man!</li><br /><li>Viento</li><br /><li>E cerca 'e me capì</li><br /><li>I say i'sto cca'</li><br /><li>Musica musica</li><br /><li>Puozze passà nu guaio</li><br /><li>Voglio di più</li><br /><li>E so cuntento 'e stà</li><br /><li>Nun me scoccià</li><br /><li>Alleria</li><br /><li>Il mare</li><br /><li>Libertà</li><br /><li>Fortunato</li><br /><li>A testa in giù</li><br /><li>Chi tene 'o mare</li><br /><li>Maronna mia</li><br /><li>Ce sta chi ce penza</li><br /><li>Chillo è nu buono guaglione</li><br /><li>Putesse essere allero</li><br /><li>Appocundria</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pino_Daniele", alt="Pino Daniele", target="_blank", title="Pino Daniele">Pino Daniele</a><br />Visita il sito ufficiale di <a href="http://www.pinodaniele.com/", alt="Pino Daniele", target="_blank", title="Pino Daniele">Pino Daniele</a><br />Visita il sito amatoriale dedicato a <a href="http://www.schizzechea.it", alt="Pino Daniele", target="_blank", title="Pino Daniele">Pino Daniele</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/HLAK7CkpnR4&hl=en&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/HLAK7CkpnR4&hl=en&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" width="425" height="344"></embed></object><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/kd-7noInQXU&hl=en&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/kd-7noInQXU&hl=en&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-37765318992366259812008-06-25T23:03:00.005+02:002009-09-04T00:21:38.492+02:00SYNCHRONICITY - The PoliceUltimo album scritto dalla band, ne rappresenta forse anche il culmine. Perfetto da un punto di vista tecnico-stilistico, si conferma sui consueti alti livelli anche da un punto di vista compositivo e lirico. I lavori dei Police, per quanto in grado di scalare le classifiche grazie alla loro immediatezza, non sono mai banali. Il trio è dotato di una forte connotazione espressiva, <span class="fullpost">il sound del gruppo è inconfondibile e fa ancora scuola. I testi, frutto della creatività di Sting, si soffermano sulle incertezze dell'individuo, ne mettono in evidenza i limiti, le lacune, l'incapacità di affrontare il proprio futuro. L'uomo è un essere sperduto, che non ha più punti fermi, che si aggrappa disperatamente a ciò che possiede, piombando nell'ossessione, quasi nel patologico.<br />Il singolo Every breath you take è ormai un classico del genere, brano stupendo, disarmante ma è tutto il disco a colpire per la ricchezza di idee, per quanto è in grado di comunicare, aspetto sorprendente di per sé, considerando che non sono molte le band in grado di mantenere a lungo una vena creativa così convincente.<br />Resta il rammarico per il conseguente scioglimento del gruppo, anche se in molti sperano in una rinascita dopo la recente re-union. Di certo, se mai fosse, inevitabile sarà il confronto con i vecchi album, un'impresa tutt'altro che facile.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione: </strong>1983<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Synchronicity I</li><br /><li>Walking in your footsteps</li><br /><li>O my God</li><br /><li>Mother</li><br /><li>Miss Gradenko</li><br /><li>Synchronicity II</li><br /><li>Every breath you take</li><br /><li>King of pain</li><br /><li>Wrapped around your finger</li><br /><li>Tea in the Sahara</li><br /><li>Murder by numbers</li><br /></ol><br />Visita il sito ufficiale dei <a href="http://www.thepolice.com/", alt="The Police", target="_blank", title="The Police">The Police</a><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sting", alt="Sting", target="_blank", title="Sting">Sting</a><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Stewart_Copeland", target="_blank", alt="Stewart Copeland", title="Stewart Copeland">Stewart Copeland</a><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Andy_Summers", alt="Andy Summers", target="_blank", title="Andy Summers">Andy Summers</a><br />Visita il sito ufficiale di <a href="http://www.sting.com/", alt="Sting", target="_blank", title="Sting">Sting</a><br />Visita il sito ufficiale di <a href="http://www.stewartcopeland.net/", alt="Stewart Copeland", target="_blank", title="Stewart Copeland">Stewart Copeland</a><br />Visita il sito ufficiale di <a href="http://www.andysummers.com/", alt="Andy Summers", target="_blank", title="Andy Summers">Andy Summers</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/AWtaCVHc1Ms&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/AWtaCVHc1Ms&hl=it&fs=1&rel=0&color1=0x006699&color2=0x54abd6" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-497378334415039196.post-22935925880762687772008-06-21T01:02:00.007+02:002008-10-18T19:59:59.660+02:00FLASHBACK - Enzo JannacciLa musica italiana ha subito molti cambiamenti negli ultimi anni. C'è una netta differenza fra ciò che si ascolta oggi e ciò che si ascoltava a Sanremo negli anni '50. Limitandoci a considerare gli artisti di grande successo, si potrebbe dire che siamo arrivati a suonare la musica che in Gran Bretagna o negli Stati Uniti si suonava già almeno quarant'anni fa. <span class="fullpost">Da un lato si potrebbe considerare un segno di maturità, ci siamo lasciati alle spalle una sorta di provincialismo che ci confinava in uno spazio ristretto, d'altro canto però ci siamo forse uniformati a quanto fatto da altri, senza una vera spinta, se non proprio rivoluzionaria, almeno evoluzionista.<br />Forse abbiamo perso un'occasione e non ce ne siamo nemmeno accorti. Già, perché c'è chi di quel provincialismo aveva fatto il proprio punto di forza, dando vita a uno stile del tutto personale e praticamente inimitabile.<br />Jannacci è uno di questi. La sua musica è schietta, sincera, è come un vino di cantina ma proprio per questo privo di fronzoli e di conseguenza diretto, immediato. Enzo ci racconta storie di vita quotidiana, come se fossimo tutti al bar a bere un quartino e lui a intrattenerci. C'è da ridere, c'è da commuoversi, a volte da riflettere, altre da sdegnarsi. Sì perché le storie di Jannacci non riguardano qualche struggente rapporto amoroso, un tradimento o altre vicende di cuore. I protagonisti sono gente che lavora, gente che sogna una vita migliore, che ne viene travolto provandoci, che non potrà ottenerla perché un'ingiustizia glielo impedisce. Tutto viene raccontato con il più classico stile “all'italiana”, cioè con quel sapore agrodolce che ci fa sorridere fra le lacrime, con l'aggiunta dell'impronta dialettale che rende ancora di più la dimensione quotidiana.<br />Enzo Jannacci parla di eroi, quelli veri, quelli che non si vedono, che fanno parte dello sfondo ma senza i quali il palco non sta in piedi. Per questo è bello ascoltare Jannacci, perché parla di noi.<br /><center><u> </u></center><br /><strong>Anno di pubblicazione: </strong>2001<br /><strong>Titoli brani:</strong><br /><ol><br /><li>Vengo anch'io no tu no</li><br /><li>Giovanni telegrafista</li><br /><li>Faceva il palo</li><br /><li>Bobo Merenda</li><br /><li>Domenica 24 marzo</li><br /><li>Gli zingari</li><br /><li>Hai pensato mai</li><br /><li>Ho visto un re</li><br /><li>Non finirà mai</li><br /><li>Messico e nuvole</li><br /><li>El portava i scarp del tennis</li><br /><li>Ragazzo padre</li><br /><li>Pedro Pedreiro</li><br /><li>Il dritto</li><br /><li>L'Armando</li><br /><li>Ci vuole orecchio</li><br /><li>Musical</li><br /><li>Son s'cioppaa</li><br /><li>Se me lo dicevi prima</li><br /><li>Silvano</li><br /><li>Mario</li><br /><li>Bartali</li><br /></ol><br />Ulteriori informazioni su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Jannacci", alt="Enzo Jannacci", target="_blank", title="Enzo Jannacci">Enzo Jannacci</a><br />Visita il sito ufficiale di <a href="http://www.enzojannacci.it/best/index.html", alt="Enzo Jannacci", target="_blank", title="Enzo Jannacci">Enzo Jannacci</a><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/bqescG8V9LI&hl=en&color1=0x234900&color2=0x4e9e00"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/bqescG8V9LI&hl=en&color1=0x234900&color2=0x4e9e00" type="application/x-shockwave-flash" width="425" height="344"></embed></object><br /><br /><object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/M92vvbF-Mt4&hl=en&color1=0x234900&color2=0x4e9e00"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/M92vvbF-Mt4&hl=en&color1=0x234900&color2=0x4e9e00" type="application/x-shockwave-flash" width="425" height="344"></embed></object><br /></span>Enrico e Francescahttp://www.blogger.com/profile/07056484630333982059noreply@blogger.com0